Cosa determina il prezzo di una stampante industriale? Guida completa
- TICAB Marketing
- 1 set
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Quando si acquista una stampante industriale, molte aziende guardano solo al prezzo iniziale. Tuttavia, questo è soltanto un pezzo del puzzle. Per prendere una decisione corretta, bisogna considerare il costo totale di proprietà (TCO – Total Cost of Ownership), il ritorno sull’investimento (ROI) e l’affidabilità del produttore. Una stampante economica può trasformarsi, alla lunga, nella scelta più costosa.
1. Prezzo iniziale: solo il punto di partenza
I prezzi delle stampanti industriali variano notevolmente in base al marchio, alla tecnologia, al formato e alla capacità produttiva.
Modelli economici cinesi: 2.000–5.000 €
Stampanti europee affidabili: da 8.000 € in su
I dispositivi economici possono sembrare convenienti, ma spesso mancano di precisione, durata e supporto tecnico qualificato. Numerose aziende che hanno scelto una stampante “no-name” hanno registrato fermi macchina frequenti e costi di manutenzione elevati.
2. Costi di esercizio e materiali di consumo
Il vero costo di una stampante industriale emerge nell’uso quotidiano. Durante il ciclo di vita, le spese operative possono superare di 2–3 volte il prezzo d’acquisto.
Materiali di consumo: inchiostri, testine di stampa, kit di manutenzione.
Consumo energetico: le stampanti di grande formato richiedono molta energia.
Assistenza e riparazioni: i modelli economici si guastano più spesso.
Disponibilità ricambi: spesso limitata nei brand sconosciuti.
👉 Esempio: una stampante da 3.000 € può richiedere 1.500 € all’anno in manutenzione e consumabili. Un modello europeo da 10.000 € è più efficiente e costa meno sul lungo periodo.
3. ROI: il ritorno sull’investimento
Il calcolo del ROI (Return on Investment) è essenziale.
Una stampante industriale di alta qualità si ammortizza in 6–18 mesi.
Un dispositivo economico con guasti frequenti può allungare l’ammortamento a 3–4 anni.
Studi di settore dimostrano che i modelli europei raggiungono un ROI fino al 40% più rapido.
4. Produttore: un fattore decisivo
Il produttore influisce direttamente sulla redditività.
Marchi europei: costruzione solida, precisione elevata, assistenza professionale, fornitura sicura di pezzi di ricambio.
Marchi economici cinesi: prezzo basso, ma scarso supporto tecnico, poca documentazione, difficoltà nell’approvvigionamento dei ricambi.
In ambito industriale, un fermo macchina può causare perdite di migliaia di euro al giorno. Un produttore affidabile riduce drasticamente questo rischio.
5. Perché una stampante economica può costare di più
Chi sceglie solo in base al prezzo rischia spese occulte:
Fermi produzione: un giorno di inattività può superare il costo della stampante stessa.
Costi nascosti: frequenti riparazioni, ricambi costosi, mancanza di assistenza.
Durata limitata: 1–2 anni per i modelli economici contro 7–10 anni dei modelli europei.
👉 Caso reale: una stampante da 3.500 € ha generato oltre 10.000 € di costi extra in 3 anni. Un modello europeo da 12.000 € ha invece lavorato stabilmente senza problemi significativi.
Prezzo di una stampante industriale: Conclusione
Il prezzo di una stampante industriale non può essere valutato solo sul costo iniziale. Bisogna considerare:
Costi di esercizio: consumabili, energia, manutenzione.
ROI: tempo di ammortamento.
Affidabilità del produttore: garanzia, ricambi, assistenza tecnica.
Un dispositivo economico può sembrare un affare, ma spesso diventa più costoso nel lungo termine. Una stampante industriale europea affidabile garantisce invece costi prevedibili, stabilità produttiva e ritorno economico sostenibile.
👉 Nel settore della stampa industriale vale la regola: la stampante più economica diventa quasi sempre la più costosa.




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